Dopo le tre amichevoli positive con squadre di una categoria inferiore, martedì 15 settembre il Vicenza affronta la prima vera prova in casa contro una pari grado: il più esperto Padova Calcio Femminile. Nel primo tempo é la squadra ospite ad avere più gamba e più gioco, tanto che il Vicenza soffre il ritmo più alto e non riesce a giocare se non con qualche ripartenza veloce. Dopo quindici minuti arriva il gol, in sospetto fuorigioco, della ex Lancellotti, che si invola verso la porta e trafigge Dalla Via con un tiro secco sotto l’incrocio. Timida reazione del Vicenza che si fa vedere in area avversaria con qualche occasione ma troppo confusa. Il Padova intuisce la debolezza delle Vicentine e allo scoccare della mezz’ora raddoppia con un tiro da appena dentro l’area. Ma poco dopo la biancorossa Federica Corró con un tiro violento dai 30 metri toglie la ragnatela dall’incrocio dei pali e da’ la sveglia alle compagne. Nell’ultimo quarto d’ora si gioca a viso aperto. Dopo la ripresa arriva la doccia fredda per il Vicenza che subisce il 3 a 1 su un rapido contropiede. Ma la squadra di De Bortoli non ci sta, alza la testa e, con carattere e fiducia, si avvicina all’area avversaria tanto che arriva il 2 a 3 su un’azione personale di Chiara Ganga che, dopo aver saltato un paio di avversarie, deposita per Silvia Pomi che, con un piatto secco, realizza. Il Vicenza continua a crederci soprattutto dopo che le Padovane calano fisicamente, e con vari tentativi arriva il 3 a 3 firmato Missiaggia. La vittoria viene negata dal portiere ospite che toglie una punizione della Ganga che sembrava ormai dentro.
“È stata una partita dalla doppia anima” ha commentato il mister, Alessandro De Bortoli “Nel primo tempo abbiamo dimostrato tutta la nostra fragilità e il timore del salto di categoria. La tensione ci ha tolto gambe e testa per poter giocare alla pari con le biancoscudate. Le più giovani hanno commesso errori troppo banali: sapevo di pagare pegno e non mi sono preoccupato, nemmeno sul 2 a 0 del Padova. All’intervallo ho cercato di rilassare le mie ragazze e di provare a ripartire con più sicurezza, consapevoli dei propri mezzi. L’ingresso di Anna Maddalena e Silvia Pomi ha dato i suoi frutti. Soprattutto mi sono piaciute la voglia e la grinta di voler recuperare il risultato, e la soddisfazione di vederle fisicamente a buon punto fino alla fine, questo grazie anche allo staff che da un mese collabora assieme. C’è da lavorare ancora e tanto, soprattutto sulla mentalità e sul senso tattico. Ma quest’anno vedo molta attenzione e voglia di crescere: tutto questo sarà la nostra forza”.
Ph. Alberto Pomi
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