Lasciare la propria famiglia, gli amici, la squadra del cuore a 20 anni e trasferirsi a più di 350 chilometri dal paese in cui si è nati, Nanto (Vi), per lavoro: è quello che ha fatto Maeva Giacomazzi, eccellente giocatrice del Vicenza Calcio Femminile, squadra nella quale milita da quando frequentava la seconda media. Diplomata nell’indirizzo Turistico dell’Istituto Piovene di Vicenza, Maeva ha trovato impiego come cameriera a Lavagna, in provincia di Genova.
Quanto tempo resterai là?
Penso che quest’ anno, se tutto va bene, lo farò qui. Poi si vedrà come si metteranno le cose…
Cosa ti mancherà di più?
Più di tutto la mia famiglia, anche se so che potrò rivederla ugualmente. E indubbiamente la squadra, visto che erano anni ormai che indossavo quella maglia; sapere che non la potrò più mettere per molto tempo… mi fa un effetto strano. E ovviamente mi dispiace molto lasciare i mister: li avevo sempre visti lavorare nelle altre squadre durante gli anni scorsi e speravo un giorno mi potessero allenare. Beh, mi dispiace non aver potuto finire la stagione con loro…
Che progetti hai?
Spero di trovare la mia stabilità e di essere felice sia dal punto di vista calcistico, visto che per me è importante (giocherò per una squadra Juniores del luogo), sia dal punto di vista lavorativo.
Da quanti anni giochi a calcio?
Fin dalla prima elementare, quando ho iniziato con alcuni ragazzi in una squadra di paese. E poi ho fatto due anni con i maschi nel Vicenza maschile, primi calci. Ho sempre continuato a cambiare ruolo in base alle necessità del mister e della squadra.
Cos’è per te il calcio?
Per me è sempre significato tantissimo. È una passione, anzi, di più: nella mia vita è sempre dipeso tutto da questo sport.
“Per me è una grande perdita” ha commentato il mister, Alessandro De Bortoli “sia dal punto di vista umano, per serietà e professionalità, che dal lato tecnico, perchè era in grado di ricoprire più ruoli in modo eccellente. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per il suo futuro. Spero che le nostre strade si incroceranno ancora…”
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