Vicenza-Castelnuovo, 8 aprile 2018, Vicenza-Unterland Damen, 24 marzo 2019.

Dopo 11 mesi, 2 settimane e 2 giorni dall’ultima partita ufficiale e dopo 8 mesi e 6 giorni dall’operazione al crociato, Arianna Ferrati è tornata di nuovo in campo con la maglia Biancorossa.

E’ stato un lungo infortunio che l’ha tenuta ai box per quasi tutta la stagione 2018-2019, ma il duro lavoro è stato ripagato: solo 3 presenze però 2 gol pesantissimi nell’ultima partita di campionato contro il Como, chiusa con la rimonta da 0-2 a 3-2 e la vittoria finale.

La centrocampista fiorentina è stata la prima Biancorossa a beneficiare dell’accordo firmato tra il LR Vicenza Virtus e il Vicenza Calcio Femminile: Arianna ha infatti seguito una parte importante di riabilitazione sotto l’attento controllo della società maschile, allenandosi con la formazione Berretti prima di tornare in gruppo con le ragazze.

 

L’abbiamo intervistata e ci ha raccontato di questi mesi vissuti tra gli allenamenti per recuperare al meglio e le partite viste in tribuna in attesa di rientrare in campo.

Buona lettura.

 

Dall’infortunio con il Castelnuovo alla doppietta che ha regalato la vittoria in rimonta contro il Como: ti aspettavi un finale così?

“Non me lo aspettavo, ma ci speravo. Ho lavorato tanto per riuscire a tornare in tempo per la fine del campionato e per tornare in una condizione fisica sicuramente non ottimale, ma che mi permettesse di aiutare la squadra e di dare comunque qualcosa di concreto in campo.

Sono stata felice di riuscire a giocare almeno nell’ultima partita tutti i 90 minuti e di contribuire a finire in bellezza questo campionato, non solo con una vittoria, ma con una rimonta, che dimostra che questa squadra ha carattere e determinazione.

L’anno prossimo ripartiamo da qua, con questa consapevolezza e con un po’ di coraggio in più”

Arianna Ferrati

L’esultanza dopo il momentaneo 2-2 contro il Como

Dopo l’accordo firmato tra il LR Vicenza Virtus e il Vicenza Calcio Femminile, sei stata la prima a beneficiare del supporto maschile per recuperare l’infortunio. Come ti sei trovata? Quanto è stato utile?

“Devo ringraziare il LR Vicenza Virtus per avermi messo a disposizione lo staff medico e avermi trattato da professionista.

Ringrazio Michele Nicolin, responsabile del settore giovanile, per avermi seguita e per essersi sempre informato sull’andamento del mio infortunio.

Ringrazio Agostino Padovan, fisioterapista, e Paolo Guderzo, preparatore atletico, per avermi seguita ogni giorno, per essere sempre stati a mia disposizione e per avermi trattata come una giocatrice della squadra, permettendomi di trovare una forma fisica nel tempo più breve possibile e facendomi recuperare in maniera impeccabile.

Ringrazio inoltre tutta la squadra della Berretti, sia lo staff che i giocatori, che mi hanno accolta nel loro campo e mi hanno sempre messo a mio agio. Con loro ho avuto la possibilità di vivere una realtà del professionismo, che nel femminile sta arrivando piano piano e che spero arrivi anche nella nostra società nei prossimi anni.

I miei ringraziamenti sono sinceri e vengono dal cuore, perché non è scontato trovare una realtà che ti accolga e che ti permetta di lavorare sempre col sorriso, ma con professionalità e serietà”

 

Quanto è stato difficile seguire le compagne da fuori?

“Non è stato facile. Dal punto di vista della squadra ho cercato di essere più possibile presente per poter dare alle ragazze quello che non potevo dare in campo, incoraggiando ed essendoci ad allenamenti e partite.

Dal punto di vista personale invece sicuramente è stato molto difficile lasciare lo spogliatoio poco prima dell’inizio della partita e dovermi dirigere verso la tribuna.

Non è facile stare ferma senza poter correre per dividere le fatiche e i sacrifici delle mie compagne, però sapevo che sarebbe arrivato il momento in cui avrei nuovamente rimesso le scarpette e ho lavorato affinché arrivasse il prima possibile”

 

Ti è mancato il Vicenza?

“Direi di no. Sicuramente mi sono mancati il campo, le partite, le emozioni che si provano prima della partita e durante. Però non sono mai stata lontana dal campo e dalle ragazze e, seppur in borghese, ho continuato a vivere la squadra come prima, per cui non l’ho sentito lontano il Vicenza”

 

E al Vicenza è mancata Ferrati?

“Ho sempre pensato che una squadra sia formata da tanti elementi, ciascuno dei quali abbia caratteristiche uniche che trasmette alla squadra, e questa esista proprio grazie a ogni caratteristica di ogni giocatrice.

Nel momento in cui un elemento viene meno, viene tolta una caratteristica dal gruppo che fa cambiare l’identità della squadra. Quindi penso che sì, sono mancata alla squadra, come avviene per ogni giocatrice che ne faccia parte”

 

Sei a Vicenza da solo un anno e mezzo: è stato più emozionante l’esordio con il Castelvechio l’anno scorso o il rientro in campo quest’anno contro l’Unterland Damen?

“Sono stati due momenti molto intensi ed emozionanti, ma allo stesso tempo molto diversi.

L’esordio con la maglia del Vicenza, contro il Castelvecchio, è stato il mio ritorno in partita dopo quasi quattro anni in cui sono dovuta stare ferma. È stato quasi surreale, perché fino a poco tempo prima ero convinta che non avrei più indossato le scarpette da calcio. La condizione fisica non c’era, è successo tutto velocemente, tornare ad allenarmi e tornare a fare la chiama prima di entrare in campo.

Mentre il ritorno contro l’Unterland è stato intenso, sudato ed aspettato a lungo. Ero più consapevole sia del percorso fatto che del momento che stavo vivendo. Sono entrata solo gli ultimi minuti, ma mi è scesa una lacrima quando ho superato la linea del centrocampo, perché significava che avevo vinto contro il mio infortunio, ero riuscita a raggiungere il mio obiettivo e che tutte le mie fatiche e i sacrifici avevano portato i frutti”

 

Quali consigli daresti ad un calciatore / calciatrice che si è rotto/a il crociato?

“Innanzitutto di non abbattersi, perché sicuramente è un infortunio importante e che richiede tanto tempo prima di poter tornare a giocare, ma la costanza e l’impegno poi portano i frutti.

Poi di canalizzare le energie nella fisioterapia e nel percorso per il rientro in campo, non affrettando i tempi e curando ogni fase, perché sono tutte importanti e solo la somma di tutto questo ti permette di tornare al massimo”

 

È ancora presto, ma hai obiettivi per la prossima stagione?

“L’obiettivo principale è arrivare alla preparazione pronta, per poter iniziare insieme alla squadra. L’altro obiettivo è sicuramente cercare di trasmettere alle più giovani il bagaglio che porto con me.

Poi vedrò strada facendo”

Arianna Ferrati

L’abbraccio con le compagne al termine della vittoria contro il Como

 

Foto: Aurora Donadello

Ufficio Stampa Vicenza Calcio Femminile

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